Cari tutti,
molti di voi l’11 giugno hanno espresso il desiderio di avviare dei progetti che vedono l’intreccio tra geografia, musica e Storia. Ed eccoci qui a ridosso del primo giorno di scuola, a proporvi un secondo appuntamento:
Le impronte sonore. Un confronto internazionale
VENERDI’ 27 settembre 16,30 – 18,30 presso la Sala Brunetta della Sezione di Geografia del Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità in via del Santo, 26 (palazzo Wollemborg).
L’iniziativa si colloca a latere di un evento per noi molto significativo: la notte europea della ricerca. E’ una notte magica in cui i ricercatori dell’Ateneo scendono in piazza.
Al link: http://www.near-nottedeiricercatori.it/?page_id=778 le propose della sezione di geografia:
Rilanciamo quindi le riflessioni sul paesaggio sonoro chiedendo a chi ha delle esperienze di portarle e chi invece ha solo delle idee di condividerle insieme a noi. A farci compagnia ci sarà la Prof. Anna Galassetti Docente di Didattica della musica del Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana che, accompagnata da alcune docenti della scuola dell’infanzia, presenterà delle Esperienze interdisciplinari tra musica e ambiente realizzate in Canton Ticino.
Chi ha delle esperienze da presentare o semplicemente dei progetti in embrione, non sia timido, si faccia avanti segnalando il desiderio di contribuire a lorena.rocca@unipd.it. L’idea è di valorizzare la diversità che nasce dal confronto tra docenti appartenenti a ordini scolastici differenti, a discipline molteplici e a realtà formative e culturali altre.
Giusto il tempo per un spritz alle 20 in cortile antico del Bo si svolgerà il concerto-laboratorio sui paesaggi sonori.
“Dobbiamo rendere l’orecchio sensibile al meraviglioso mondo di suoni che ci circonda” (Schafer R.M., A Sound Education – 100 Exercises in Listening and Sound– Making, 1992, pag. 6) è la prima sfida che il gruppo ha colto a partire dalla definizione di “paesaggio sonoro” di Schafer R.M (The Tuning of the World, 1977). Ogni paesaggio ha infatti suoni peculiari e inconfondibili. Questi lo sono nella misura e secondo la modalità percettiva dei singoli e dei gruppi. Una sorta di “impronte sonore” che connotano una cultura e che contribuiscono, al pari delle altre manifestazioni umane, alla creazione dell’identità locale. Dare voce a tali percezioni significa innescare percorsi di riflessione e di educazione all’ascolto in grado di amplificare un canale sensoriale che la cultura occidentale oggi tende sempre più ad emarginare.
Spingere la società a porsi nuovamente all’ascolto e alla condivisione delle percezioni uditive è quanto mai essenziale per dare vita a processi virtuosi di espressione, dialogo, influenzamento reciproco e cambiamento per la promozione di un paesaggio più sostenibile dal punto di vista sonoro.
Un altro aspetto di indagine è la performatività della musica come potente motore di creazione dei luoghi. Smith in “Performing the (sound)world” (2000) evidenzia come si accede al mondo sonoro anche attraverso la fisicità che ha in sé il fare e l’ascoltare musica. Prendono quindi vita spazi politici, economici ed emotivi realizzati tramite pratiche di performance (e ascolto) musicale. Ma se la musica è frutto di un dove e quando, è anche vero il contrario, ossia che il dove e quando subisce l’influenza della musica. Giacinto Scelsi pensava che la musica si potesse suonare una sola volta poiché quel luogo l’avrebbe portata con sé all’infinito e in qualche modo trasmessa ad altri. In questo rovesciamento di prospettiva (dai fatti geografici al loro senso) viene in aiuto l’impostazione fenomenologia di Dardel che, nel definire i luoghi li vede come spazi che vengono continuamente modificati dalle nostre azioni e il nostro vivere in essi dà vita ad una danza corporea che crea luoghi (e paesaggi) a nostra insaputa. Anche la musica nel suo agire -attraverso l’autore e l’interprete prima e l’ascoltatore poi – crea nuovi paesaggi.
Il concerto è realizzato dall’ Ensemble strumentale del Liceo Musicale “Marchesi”, promosso dalla Sezione di Geografia del Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità tra le iniziative del Progetto di Ateneo “Percorsi educativi di storia e geografia per una cittadinanza europea” (coordinato da Lorena Rocca) e organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia –sez. Veneto-.
Ensemble strumentale del Liceo Musicale “Marchesi”
I PARTE
J.Riba – Rodriguesca (tres miniaturas didacticas)
Allegro, Andante, Allegro
A.Vivaldi – Andante dal Concerto in Sol per due Chitarre
W.A.Mozart – Andante in do maggiore KV 315 per flauto e orchestra
G.Ph.Telemann – Don Quixote Suite
Ouverture
Il risveglio di Don Chisciotte
Don Chisciotte contro i mulini a vento
K. Tuck – Summon the Spirits (per il Giappone) 3 minuti
J. Cage – Story ( per gli Stati Uniti) 2 minuti.
Flauti: Francesca Bernardello, Elisabetta forza
Clarinetti: Tommaso Zoppello, Zion Cavinato
Violini: Sara Mazzarotto, Alejandra Meconcelli, Betricia Cebotari, Gaia di Chio, Carlotta Natali, Maria Paola Mercurio, Giorgia Barbolini
Violoncelli: Riccardo Lucadello, Gioia Saller, Angela Tiozzo Pagio
Contrabbasso: Elio Greggio
Chitarre: Francesco Fettucciari, Leonardo Liguori, Juan Pablo Palomino, Giammaria Tonolo, Alessia Zaniolo
Pianoforte: Beatrice Malaman, Elio Greggio
Percussioni: Micaela Bellussi, Amedeo Schiavon, Filippo Argenti, Alessandro Marcuzzo
II PARTE
T.O’ Carolan – Captain O’Kain, Carolan’s Cup, Carolan’s Concerto
Galician/Asturian trad. – Danza Pixuata, Aires de Pontevedra, Muineira de Casu
A.Piazzolla – Nightclub 1960
P.Bellinati – Jongo
Prof. Andrea Dainese – flauto
Prof. Alessandro Fagiuoli – violino
Prof. Piergiorgio Simoni – chitarra, bouzouki
Prof. Paolo Parolini – percussioni