di Emanuela Magon
La prima scuola dell’infanzia nel bosco nacque in Danimarca negli anni ’50 del Novecento grazie a una mamma, Ella Flatau, che trasformò la sua esperienza di gioco nel bosco con i propri figli e quelli dei vicini, in una vera e propria scuola pedagogica, il cui modello è stato successivamente ripreso in altri paesi europei.
Oggi le scuole nel bosco sono più di mille presenti soprattutto nel Nord Europa; solo in Germania se ne contano più di 700. In Italia questo fenomeno è ancora semi sconosciuto, ma qualcosa si sta muovendo. A settembre 2004 è nato il primo asilo nel bosco ad Ostia, in mezzo alla campagna romana; mentre nel Trentino Alto Adige operano realtà educative che organizzano centri estivi e fine settimana che si ispirano ai Waldkindergarten.
L’asilo nel bosco è un tipo di educazione che si svolge quasi esclusivamente all’aperto che incoraggia i bambini a giocare, esplorare e imparare in un bosco o in altro ambiente naturale. Un asilo nel bosco può essere descritto come un asilo senza tetto o muri. Così scrive Lena Gruener nella sua tesi dal titolo “Piccole voci nel bosco”:
La peculiarità che caratterizza tutte le scuole nel bosco è il costante riferimento al mondo delle esperienze del bambino. Il bambino sperimenta di prima persona tutto quello che accade attorno a lui, si deve adattare alle circostanze, ai cambiamenti e conosce in questo modo tutte le sfaccettature della natura in maniera emozionante e interessante.
Prendendo spunto da questa “pedagogia del bosco”, anche in terra padovana è stato pensato e realizzato un servizio educativo dal titolo “Giocare all’aria aperta”. É una proposta innovativa per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni (con o senza disabilità), che si svolge esclusivamente all’aria aperta e a contatto diretto con la natura dove i bambini hanno la possibilità di godere della semplicità e della bellezza di un ambiente naturale.
Il metodo si basa su tre pilastri:
- il cammino;
- il gioco libero all’aperto con qualsiasi tempo;
- l’uso di materiali naturali (foglie, sassi, bastoni …).
Oggi il bambino gioca prevalentemente in spazi piani, con giochi costruiti in totale sicurezza e sotto lo sguardo protettivo e rassicurante dell’adulto, dove in qualsiasi momento può intervenire in caso di pericolo o difficoltà.
L’intento di “Giocare all’aria aperta” è quello di riportare il bambino in un ambiente naturale dove possa misurarsi con terreni sconnessi, materiale non strutturato (bastoni, sassi, foglie …) per inventare giochi sempre nuovi e affrontare e risolvere in autonomia rischi e difficoltà a misura di bambino. La permanenza nella natura promuove lo sviluppo fisico, sensoriale, intellettuale, affettivo e sociale dei bambini, preparandoli adeguatamente ad affrontare le sfide nella società del domani.
Questa proposta fornisce stimoli che potenziano la curiosità naturale, il desiderio di scoprire, la creatività e la fantasia del bambino.
Dal 7 marzo 2015 “Giocare all’aria aperta” si svolge tutti i sabati dalle 8.30 alle 12.30. Il punto di partenza è presso il parcheggio dell’Abbazia di Praglia con zaino in spalla e scarponcini da montagna per poi, insieme educatori e bambini, percorrere il sentiero che porta al Parco Lonzina a Torreglia. Il Parco Lonzina è un’oasi di verde nel Parco Regionale dei Colli Euganei. Con i suoi 33.000 metri quadrati di verde, è collocato sulla cima del monte Lonzina a circa 200 metri di altitudine s.l.m. Una vegetazione dai colori vivi e sorprendenti e ben oltre 150 varietà di piante autoctone rendono del tutto unico questo bosco collinare.
(Per informazioni, contattare le responsabili del progetto: Emanuela Magon 340.6183502 e Dania Donà 340.4664086; segui l’iniziativa anche su Facebook Educare all’aria aperta)