Ho appena ricevuto una mail curiosa da un mio collega di dottorato. Diceva così:
Ecco esemplificata la transcalarità delle conseguenze ambientali dei nostri comportamenti socio economici. (Sembro Turco ahh:)
Al messaggio era allegato il link ad un reportage fotografico di Repubblica.it che mostra più di 7 milioni di pneumatici “abbandonati” nei deserti del Kuwait. La galleria fotografica la trovate QUI.
Questa notizia mi ha inorridito e allo stesso tempo stimolato.
In questi giorni sto leggendo un libro sulla Geographical Enquiry scritto da Margaret Roberts “Learning through Enquiry” (2003) che propone la ricerca geografica quale strategia didattica e ne identifica quattro fasi principali e necessarie:
- creare il bisogno di sapere (stimolare e motivare all’apprendimento)
- uso dei dati (promuovere la ricerca e la raccolta di dati)
- dare senso ai dati (riflettere sui dati)
- riflettere sull’apprendimento (metariflessione)
Con queste quattro fasi e delle fotografie così “stimolanti” ne potrebbe uscire una lezione davvero ben fatta. Mi vedo già i ragazzi che vanno ad intervistare il gommista del paese o che ricercano le informazioni sulla produzione e lo smaltimento dei pneumatici.
Cosa ne pensate? Fattibile?

Le montagne di gomme usate sono visibili addirittura dallo spazio.
FOTO ©Exclusivepix/IBERPRESS
Più di 7 milioni di pneumatici sono stati abbandonati nei deserti del Kuwait. Il Kuwait paga quattro diverse compagnie per scavare delle buche che siano riempite da milioni di pneumatici usati che si accumulano un anno dopo l’altro. (da Repubblica.it)